Respiriamo l'aria... è la primavera (degli orti scolastici)

Mi perdonerà Marina Rei se ho usato tanto violenza alle parole della sua canzone, ma questo inizio di luglio mi dà il tempo per riflettere sulla primavera appena conclusa. Mi riferisco a quella degli orti scolastici che mai come quest'anno è stata intensa e vibrante. Provo, così, a ripercorrerla cercando di unire la cronaca a qualche riflessione.

I corsi di marzo - Marzo è stato un mese davvero speciale nella promozione del mio approccio al mondo degli orti scolastici. A distanza di due settimane, infatti, si sono svolti ben due corsi dal titolo "Orti scolastici e giardini educativi" che hanno riunito quasi 40 persone interessate al tema. Insegnanti, educatrici dei nidi d'infanzia, animatori di associazioni e altre figure hanno deciso di spostarsi da quasi tutte le regioni d'Italia fino a Lucca per un corso di due giorni e, soprattutto, per avvicinarsi ad un approccio che fa dell'orto non il fine, ma uno strumento a servizio della scuola e dei suoi fabbisogni. Entrambi i corsi si sono svolti presso la The Bilingual School of Lucca, realtà che proprio mentre scrivo sta vivendo un brutto momento.
L'occasione è stata propizia per visitare alcuni spazi della scuola in cui era in corso un'intensa attività di orticoltura didattica. Un'altra visita è stata quella allo storico orto della scuola statale di Nave (LU). Come spesso accade, però, i due corsi sono stati un'opportunità per incontrarsi e scambiare punti di vista ed esperienze. Per molti è stata l'occasione per capire che il progetto che portano avanti è sulla strada giusta o che potrebbe giovarsi di alcuni correttivi. Per altri è stato un modo per prendere coraggio e fare quello che sembrava impossibile. Per me questi corso sono sempre una circostanza in cui mettere la mia esperienza a confronto con altre, per accogliere punti di vista diversi o, semplicemente, per spostare la mia visuale su quello che faccio. E ogni volta è un rilancio.

A spasso per l'Italia - Rimanendo in tema di corsi sugli orti, questa primavera mi ha visto protagonista in varie iniziative formative. In particolare, ho avuto modo di portare l'approccio agli orti scolastici descritto nel mio libro "L'orto delle meraviglie" in alcune realtà del nord Italia nell'ambito di vari progetti formativi. Nella foto qui a destra mi si vede in un momento della formazione svolta presso il Polo Educativo di Pedrengo, in provincia di Bergamo, ma un analogo intervento si è svolto a Chignolo di Isola, sempre nel bergamasco, poco tempo dopo. In entrambi i casi, la platea di educatrici e insegnanti della fascia 0 - 6 si è trovata a confronto con chi si spinge oltre il mero "fare l'orto" proponendo di utilizzare i volontari provenienti dalla comunità in modo spesso nuovo. La buona volontà e la disponibilità di nonni e genitori, così come il contributo degli esperti che intervengono nei processi educativi che utilizzano l'orto, vanno indirizzati in modo da massimizzare l'efficacia educativa.
A volte è necessario, per esempio, neutralizzare risposte e soluzioni portate da queste figure per favorire, invece, il nascere di domande e soluzioni che vengono dagli stessi bambini e dal personale di nidi e scuole. Parimenti, l'orto deve adeguarsi ai destinatari dell'intervento educativo e non alle conoscenze di chi dà una mano dall'esterno. All'inizio non manca qualche faccia perplessa, ma il nuovo modo di procedere benpresto si afferma e dà buoni frutti. Stesso approccio, ma platea più direttamente collegata alla scuola primaria e media è stata, invece, quella di un modulo formativo svolto per la Fondazione ACRA, una ONG con sede a Milano, nell'ambito del progetto "Agroecologia in Martesana". L'ultima di queste trasferte è stata quella presso il CREDA  - Centro di Ricerca Educazione Documentazione Ambientale del Parco di Monza (MB) dove, insieme a Nicoletta Caccia, ho tenuto il corso "Orti didattici e terapeutici".

Orti formato 0 - 6  Mai come quest'anno la mia esperienza si è consolidata nel mondo della prima infanzia. La combinazione di due progetti portati avanti la Cooperativa Gli Altri per il Comune di Quarrata (PT) e di una nuova collaborazione con un nido d'infanzia lucchese, oltre che l'esperienza interna alla The bilingual School of Lucca, hanno spostato il baricentro delle mie attività di orticoltura didattica proprio sulla fascia 0 - 6. Se la scuola dell'infanzia è l'habitat in cui è nato il mio particolarissimo percorso professionale nel mondo dell'orticoltura didattica, solo di recente mi sono avvicinato al mondo dei nidi. Questa primavera ha consacrato un felice rapporto tra l'approccio con cui avvicino l'orto ai servizi educativi e questi ultimi. Nel progetto denominato “Scoperta e sperimentazione in natura. Esperienze di orticoltura al nido” svolto a Quarrata, tale approccio ha trovato casa in almeno tre diverse azioni. La prima è la formazione rivolta alle educatrici dei nidi pubblici e privati. La seconda è la realizzazione di interventi sui giardini dei nidi frutto di una progettazione condivisa la cui attuazione si è svolta sia in momenti che hanno coinvolto i soli bambini, sia in incontri svolti con le loro famiglie. La terza è stata una sequenza di sopralluoghi formativi presso i nidi privati durante i quali sono state impostate forme di meta-progettazione educativa tesa a trasformare gli spazi esterni dei nidi. In qualche caso, la vita dei nidi ha subito una rapida modifica percepibile anche nella trasformazione dei giardini.
L'altro progetto svolto a Quarrata riguarda, invece, le scuole dell'infanzia che sono state destinatarie di incontri formativi e, per quelle di Via Dante e località Barba, di un breve percorso svolto a scuola che ha visto nascere piccoli orti a portata di bambino. Uno degli aspetti più interessanti di entrambe queste iniziative è stato lo stretto legame tra i momenti educativi connessi alle piante e all'orto e il momento della mensa. La mia presenza durante il pasto dei bambini è stata, per scelta del Comune, una costante e, dal punto di vista educativo, l'occasione per suggellare il legame tra la coltivazione e l'atto di mangiare. In più occasioni ho avuto modo di agire da "esempio" per i bambini rispetto al consumo di ortaggi e frutta. Se tutto questo è accaduto nella cornice di progetti di iniziativa pubblica, il lavoro svolto presso Il Nido (già, un nido che si chiama Il Nido!) di Lucca è divenuto, a suo modo, perno della progettazione annuale per i bimbi più grandi e, soprattutto, un'occasione per spostare verso l'esterno il baricentro dell'attività. E' stato una sorta di accompagnamento a vivere il giardino in tutte le condizioni ambientali, oltre che un'occasione per trasformare un cerchio prativo in uno spazio di manualità, odori e sapori.

Nel segno della continuità educativa (con una gita al di là della strada)   Nave non è un nome nuovo per le mie esperienze di orticoltura didattica, ma quest'anno sono successe due cose nuove. La prima è una piccola rivoluzione. Se, infatti, questo è stato il nono anno del progetto "L'orto delle Meraviglie" che coinvolge la scuola dell'infanzia, per la prima volta in questa primavera ho lavorato con ben due classi della scuola primaria che convive nello stesso plesso: la prima e la seconda. In questo modo si è realizzata una condizione del tutto nuova, cioè una piena continuità di esperienza educativa, quella dell'orto, per la classe prima che sono al quarto anno consecutivo di attività di orticoltura. I bambini della classe seconda, invece, hanno ripreso un percorso che si è interrotto per un solo anno.
Se durante l'anno ha sofferto un po' il progetto della scuola dell'infanzia, proprio l'ultimo giorno di scuola siamo riusciti a fare quello che per anni è stato un miraggio: i bambini sono andati in gita "al di là della strada".
Perché? Perché c'è l'orto di nonno Carlo, un orto vero che risponde a tutti i canoni dell'orto tradizionale della zona. Soprattutto è grande e destinato a produrre ortaggi per più famiglie: è un vero orto produttivo! Il suo aspetto è molto diverso da quello della scuola e le sue dimensioni superano quelle del giardino che ospita i nostri cassoni e la piccola serra. In una primavera eccezionalmente siccitosa noi siamo stati in grado di invaderlo in uno dei pochi giorni di pioggia intermittente, ma questo è solo l'inizio: le visite all'orto del nonno diventeranno una routine e una ghiottissima occasione per vivere quest'orto così "diverso"!


Buon compleanno Orto del Giardino della Lumaca!  Tra i momenti più belli di questa primavera c'è stato un compleanno. Quale? Quello dell'Orto del Giardino della Lumaca. Non è propriamente un orto scolastico, ma deve molto alla scuola. E' nato, infatti, proprio per mano dei bambini della Scuola Primaria Pascoli di Pietrasanta (LU). Quest'anno i bimbi che nel maggio del 2013 frequentavano la classe prima hanno terminato il loro percorso in quella che io considero "l'ultima scuola" proiettandosi verso la scuola media e proprio da loro è nato l'invito a tornare per un'occasione speciale. Così il 25 maggio le due quinte della scuola sono tornate all'orto in orario scolastico per celebrarne il 4° compleanno (un traguardo su cui nessuno avrebbe mai scommesso). Il tutto in compagnia dei colleghi della Scuola Primaria di San Mauro Pascoli (FC) accompagnati Stefania Fenizi, l'insegnante che ha condiviso gran parte della propria vita con Gianfranco Zavalloni, ispiratore di questo spazio. Una festa che è stata di scambio culturale e di doni e che ha visto inaugurare una piccola mostra fotografica legata alle attività dell'orto che presto diventerà itinerante, ma anche l'occasione per rilanciare le attività dell'orto che quest'estate si presenta più lussureggiante che mai. Lui e la comunità che se ne prende cura.

E intanto la primavera è volata via... tra gli orti che educano!


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