Gli alberi della pandemia

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Immagine tratta da www.who.int
Finirà la pandemia Covid-19, ma non accadrà né presto, né senza aver segnato duramente la vita di quasi tutti gli esseri umani. Qualcuno se ne sarà andato, qualcuno avrà visto i propri cari andarsene, tutti noi avremo vissuto una situazione senza precedenti, unica nella storia recente dell'umanità. Si tratta di uno di quegli eventi di cui si leggerà nei libri di storia tra molti decenni, se non nei secoli a venire, sia per l'evento in sé, sia per come cambierà il nostro modo di vivere, dalla scala locale e quella globale. Forse, soprattutto per questo secondo aspetto.

Per non dimenticare quanto sta accadendo, ma anche per trasformare il ricordo in un segno di speranza e in un gesto positivo verso il pianeta, potremmo fare qualcosa che lasci una traccia di questo tempo davvero eccezionale. Uno dei gesti adatti a questo scopo potrebbe essere piantare un albero della pandemia.

Perché proprio un albero - Perché è una forma di vita, perché lascerà la testimonianza vivente per decenni o secoli, perché contribuirà a migliorare l'ecosistema pianeta e ad aiutare nella lotta al cambiamento climatico, azione che rimane una delle più grandi sfide dell'umanità.

Quale tipo di albero - Un albero che possa avere sia la funzione di testimone della pandemia, sia una utilità diretta per chi lo pianta o per la comunità in cui vive. Potrebbe trattarsi di un albero da frutto, di un albero ornamentale, di un'essenza forestale o di un esemplare arboreo con qualsiasi altra funzione. Per sceglierlo, se non abbiamo idee, è consigliabile rivolgersi a qualche esperto locale che sappia indicarci una o più specie di sicuro successo e che non costituiscano una minaccia per l'ecosistema locale. In particolare, non dovrà trattarsi di una specie che potrebbe comportarsi da aliena invasiva, cioè da pianta originaria di altre zone del pianeta che invade gli ecosistemi sottraendo spazio alle specie native.

Dove piantare l'albero - Questa è una scelta molto importante. L'albero, infatti, dovrà trovarsi in un luogo che si ritiene possa consentirne la vista in futuro, così da svolgere il ruolo di testimone della pandemia. Non solo: dovrà trovarsi in un contesto appropriato dal punto di vista naturalistico e ecologico. Alberi da frutto e ornamentali potrebbero andare in giardini, orti, cortili e altri spazi di paesi e città, incluse aree in abbandono o degrado. Una pianta forestale potrebbe essere piantata lungo un sentiero di boschi e foreste. In tal caso, dovrà appartenere alla flora arborea locale. Di particolare importanza potrà essere piantare l'albero in asili nido e scuole. In tutti i casi, dovremo assicurarci che siano rispettate le leggi locali e di avere titolo o permesso, se necessario, per piantare l'albero proprio in quel luogo.

Dove trovare l'albero - Dipende da dove viviamo. Potremmo comprarlo da un vivaista che pratica agricoltura sostenibile, farlo nascere da un seme, riceverlo da una banca del germoplasma o da un orto botanico (potrebbe essere il caso delle scuole) e così via. In nessun caso dovremo prelevare l'albero in natura danneggiando un ecosistema.

Quando piantare - In un momento compatibile con il buon esisto tecnico della piantagione (o della semina, che non è esclusa) durante la pandemia o alla sua fine. Soprattutto, in un giorno in cui potremo eseguire la piantagione nel pieno rispetto delle norme sanitarie e di pubblica sicurezza.

Come piantare - Seguendo le buone regole dell'arboricoltura, i consigli di esperti locali o di manuali che forniscono indicazioni specifiche sulle modalità di piantagione di quella specie. In generale, si tratterà di scavare una buca abbastanza grande da ospitare le radici dell'albero, mettere un po' di fertilizzante organico sul fondo della buca, ricoprirlo con un po' di terra, quindi posizionare la pianta  e ricoprire la buca. Un tutore, cioè un sostegno, potrebbe accompagnare l'albero nei primi mesi o anni di vita. Periodiche somministrazioni di acqua ne garantiranno l'attecchimento.

Come segnalarlo - Possiamo lasciare spazio alla fantasia, ma un cartellino o una targa che specifichi il motivo della piantagione, la data della messa a dimora e chi lo abbia piantato potrebbe essere molto utile. Condividere sui social network l'azione potrà favorirne la diffusione su scala globale. Potremmo usare l'hashtag #pandemictree.

Cosa fare subito - Prima di tutto rispettare le regole stabilite dalle autorità locali, quali quelle di lockdown. Poi condividere questa idea fino a renderla patrimonio di tutti. Infine, cominciare a progettare la nostra piantagione.

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