Si torna nell'orto, almeno in Toscana!



Cosa cambia

Con un'ordinanza la Regione Toscana, "preso atto che, soprattutto in questa fase primaverile, lo spostamento dalla propria abitazione per lo svolgimento delle attività di coltivazione del fondo agricolo può essere giustificato facendolo rientrare nelle situazioni di necessità di assoluta urgenza, in quanto il mancato svolgimento in questo periodo dell’anno di alcune pratiche agricole indifferibili può compromettere tutta la produzione, con conseguenti ricadute negative non solo per il singolo produttore ma anche con ricadute negative di carattere generale in termini di rischio idrogeologico e rischio di incendi boschivi", ha restituito ai propri cittadini il diritto di raggiungere l'orto per le esigenze indifferibili di coltivazione. 

Cosa si può fare

La Regione Toscana ha ritenuto "opportuno prevedere, in via precauzionale, che lo spostamento all'interno del proprio comune o verso altri comuni giustificato per motivi di assoluta necessità correlati allo svolgimento di attività agricole amatoriali possa essere effettuato esclusivamente alle seguenti condizioni: 
a) che avvenga non più di una volta al giorno,
b) che sia effettuato da massimo due componenti per nucleo familiare,
c) che le attività da svolgere siano limitate a quelle necessarie alla tutela delle produzioni vegetali e degli animali allevati, consistenti nelle minime, ma indispensabili operazioni colturali che la stagione impone".

Cosa fare nell'orto in questo momento

Come abbiamo appena visto, l'ordinanza consente di svolgere nell'orto le operazioni colturali essenziali e indispensabili in questo momento. Oltre a un criterio di stagionalità dei lavori, se abbiamo rispettato le disposizioni precedentemente vigenti, si deve tener conto di ciò che non abbiamo fatto fino ad ora.

Tra le cose da fare, per chi coltiva l'orto secondo tecnica tradizionale, c'è sicuramente preparare il terreno per le nuove semine e piantagioni. Che lo si faccia con attrezzi manuali vangando, zappando e rastrellando o con l'ausilio di qualche mezzo tecnico motorizzato dal punto di vista agronomico poco cambia, se non nei tempi, nello sforzo e nell'impatto ambientale delle nostre operazioni. Ricordo che la vangatura o l'aratura possono essere precedute dalla dispersione in superficie di fertilizzanti minerali o organici, inclusi gli ammendanti, quali il compost da rifiuto organico o, se avete la fortuna di disporne, del letame di stalla. Durante la lavorazione questi materiali verranno interrati a favore dell'assorbimento radicale. Ricordo anche che non tutti gli ortaggi gradiscono una concimazione organica abbondante immediatamente prima della piantagione, come accade per le cipolle.

Una volta preparato il letto di semina, si procede con i trapianti delle piante già disponibili e con la semina delle altre. Tra le semine direttamente a dimora possibili d'ora in poi ricordo le angurie, i poponi, il basilico, le bietole, le carote, i fagioli e altri legumi primaverili - estivi, i ravanelli, le lattughe da taglio, le zucche e le zucchine, il prezzemolo e molti altri ortaggi. E', inoltre, possibile trapiantare vari tipi cavoli, le cipolle, i porri, le lattughe e varie "insalate"  e, man mano che cresceranno le temperature notturne o in presenza di adeguate protezioni dal freddo, ortaggi primaverili - estivi, quali pomodori, peperoni e melanzane.

Per chi, nel rispetto delle norme di lockdown, ancora non lo avesse fatto, è possibile procedere alla piantagione delle patate. In questo caso, nel terreno precedentemente lavorato si praticano dei solchi in cui si distribuiscono i tuberi eventualmente tagliati in due o più parti.

Per chi intende sperimentare un po' o ne ha già l'abitudine, questo è il momento buono per seminare il mais, incluso quello da pop-corn, e il girasole. Col consolidarsi delle temperature primaverili potremo seminare anche le arachidi e piantare il topinambur.

Tra le altre attività da svolgere, figurano la raccolta di ciò che rimane di produttivo dell'orto invernale e l'inizio della lotta alle piante indesiderate che cominciano anche nella loro versione primaverile. Sarchiature e scerbature cominciano, quindi, a rendersi necessarie dove non siano state utilizzate idonee pacciamature. La stagione incredibilmente arida che stiamo vivendo nel lockdown può richiedere, soprattutto nei terreni più drenanti, interventi di irrigazione, sia per piante appena messe a dimora o seminate, sia per quelle derivanti dalla coltivazione invernale. In tutti i casi, è bene ricordare che a dover essere inumidito è il terreno, non la pianta. Le bagnature fogliari potrebbero, infatti favorire lo sviluppo di malattie. Proprio per prevenire queste ultime, per chi ha voglia di cambiare un po', potrebbe essere utile ricorrere a consociazioni, cioè ad abbinamenti di piante, che sfavoriscono la diffusione di patogeni e parassiti. In tempi più tranquilli di questi, in tal senso, potrebbe essere utile ispirare il nostro coltivare ai principi dell'orto sinergico.

Gioverà ricordare che l'abbruciamento dei residui colturali in questo momento è vietato per l'elevato rischio legato agli incendi e sconsigliabile perché si tratta di una pratica dannosa per la conservazione della sostanza organica nei terreni. Per fugare il timore di perpetuare delle malattie nell'orto, è possibile farne un cumulo e compostarli.

Cosa fare a casa per evitare di recarsi all'orto

Molti orticoltori hanno l'abitudine di svolgere tutte le operazioni nell'orto. Del resto, farle altrove sembra un controsenso o pone qualche difficoltà tecnica in più. Tuttavia, alcune cose possono essere fatte senza muoversi troppo da casa. 
Per esempio, se abitualmente non si ricorre all'acquisto delle piante, ma si procede con la semina in ambiente protetto, e si dispone di uno spazio domestico esterno da utilizzare come semenzaio, per alcuni ortaggi è possibile procedere alla semina in vasetti e altri contenitori. Dopo la semina li potremo mettere in un ambiente riparato dalle intemperie e dal freddo notturno e solo quando saranno pronti per il trapianto si porteranno all'orto. Dal momento che i bambini non sono a scuola, questa circostanza potrebbe essere una ghiotta occasione per coinvolgere figli e nipoti, purché conviventi, in questa fase di lavoro. Non me ne vogliano gli amici produttori e rivenditori di piante, ma questa sarebbe sia una grossa occasione di apprendimento per molti bambini, sia un'opportunità per limitare gli spostamenti sul territorio. Per chi avesse voglia di abbinare le semine utili per l'orto ad un momento di home schooling agricolo e di scambio intergenerazionale di saperi, metto qui sotto un paio di video pensati per i bambini che vanno a scuola e per quelli del nido. Ci sono anche proposte non proprio canoniche per chi fa l'orto in modo serio(so), ma sono un'opportunità di scoperta e, forse, un'occasione per riportare alla memoria qualche bella narrazione, almeno da parte dei nonni e delle nonne.


tutorial per le semine con bambin* di età fino a 6 anni


il compito green per bambin* e ragazz* di scuola primaria e secondaria



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.